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lessico

Innesto

Consiste nell’assemblare il germoglio di una varietà di vite desiderata (detta «innesto») ai piedi di un’altra vite (denominato «portainnesto») scelto per caratteristiche come la resistenza alla fillossera e l’adattamento ai suoli e al clima. Le uve e il vino delle viti innestate conservano le caratteristiche organolettiche dell’innesto. Al di sotto del punto di innesto, la resistenza delle radici deriva dalla varietà del portainnesto.

lexique

Ibrido

Le viti sono in grado di riprodursi per impollinazione incrociata sia in natura che con un intervento umano deliberato. Il polline di una varietà maschile viene applicato al pistillo di una varietà femminile per creare semi nell’uva. Ogni pianta è una combinazione genetica unica che dà origine a una nuova varietà. Si tratta di un processo antico in natura e non di un processo di laboratorio come gli OGM. Se questa varietà è ritenuta desiderabile, viene poi riprodotta per via vegetativa, di solito per talea della vite madre.

Ibrido Produttore Diretto

Si tratta di uve multispecie tra Vitis europea e americana coltivate senza innesto (es. Clinton, Jacquez, Cunningham, Concord).

Fillossera

La filossera della vite (Daktulosphaira vitifoliae) è un insetto simile ad un afide che si nutre delle radici. Le varietà nordamericane sono poco sensibili, ma le varietà europee (Vitis vinifera) non resistono.

Peronospora

Malattia causata dal fungo Plasmopara viticola, originaria del Nord America dove le viti hanno sviluppato una tolleranza. Quando si diffuse in Europa nel XIX secolo, ha causato enormi danni alle colture, in particolare nelle regioni ad alta umidità e piovosità estiva. Alcuni scienziati francesi hanno scoperto che il solfato di rame è un mezzo di lotta efficace.

Oidio

Un altro fungo nordamericano (Uncinula necator) divenne un flagello nei vigneti europei dal 19° secolo. A differenza della peronospora, questo fungo non ha bisogno della pioggia per riprodursi e diffondersi. Esso costituisce quindi il principale problema fungino nei climi mediterranei. il primo metodo di controllo è stato quello di proteggere il fogliame e i frutti mediante spruzzature di zolfo.

Piwi

Acronimo della parola tedesca "Pilzwiderstandsfähig", che letteralmente significa "capace di resistere ai funghi". Sotto questo nome sono quindi raggruppati i vitigni resistenti alle malattie della vite. Frutto di molteplici incroci tra vitigni nobili e vitigni più rustici, anche selvatici, questi nuovi vitigni beneficiano di una naturale resistenza alle malattie più devastanti della vite, ovvero l'oidio e l'oidio.

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